Cioccoshow: multa per i falli di cioccolato
Si è concluso, domenica 18 novembre, a Bologna, Cioccoshow – La magia del cioccolato, la nuova edizione della manifestazione interamente dedicata agli appassionati del cacao. Negli stand allestiti nelle storiche piazze e nelle vie porticate del centro della città , ma anche in numerosi bar, pasticcerie, ristoranti e negozi, i golosi grandi e piccini hanno potuto degustare e acquistare cioccolata di qualità . Tra gli espositori c’era anche Cristina Merlin, maitre chocolatier, assieme al marito, del laboratorio di pasticceria Omar, a Pieve di Cento. E ieri, alle 17, è stata multata per un prodotto che pensa, disegna e produce con stampo apposito e che da tre anni porta in mostra a Bologna. Questo prodotto, battezzato Rocco, è un cazzo di 13 cm di cioccolato purissimo, che rappresenta l'”orgoglio” del porno attore Rocco Siffredi ( che vanta, secondo i bene informati, un originale lungo il doppio) ed era in vendita a 10 euro al pezzo, in varie versioni, fra cui quella dello sposato “ammosciato” e del single “aitante”. Tale esposizione ha offeso l’assessore al Commercio del Comune di Bologna, Cristina Santandrea, che ha condannato Cristina Merlin, ideatrice dello stand Sexychocoshop, a pagare una multa di 206 euro per “offesa al pubblico pudore” e l’ha obbligata a ritirare le creazioni dello scandalo con la motivazione che non si possono vendere oggetti pornografici in una rassegna dedicata ai bambini. Rocco Siffredi è rimasto allibito nell’apprendere la notizia del ritiro della mini versione del suo membro, però ha dichiarato: ” L’artista del cioccolato ha scelto un soggetto unico. Capisco poi lo stupore dell’assessore, se Cioccoshow è una rassegna pensata per i bambini, è giusto che statuine come quella che porta il mio nome non siano proprio alla portata dello sguardo dei più piccoli. Ben diverso sarebbe stato il caso di una nudità per così dire normale.” Le sue considerazioni non si discostano molto da quelle dell’assessore, che ha permesso di lasciare in bella mostra gli altri falli più piccoli, confermando così che la pubblica decenza è indiscutibilmente una questione di centimetri!