Serata di sesso con maturo affascinante

   13/11/2010
  
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Andrea è un signore benestante di 55 anni, un bell’uomo che non dimostra la sua età, distinto, elegante e sempre profumato. Abita nell’appartamento a fianco al mio  e l’ho subito notato  quando, l’anno scorso, mi sono trasferita a vivere in questa palazzina elegante in mezzo al verde nel centro di Roma. Mi piace abitare qui perchè è molto tranquillo e ognuno  si fa gli affari propri. Poi nel fine settimana la pace è ancora maggiore perchè quasi tutti i condomini vanno fuori città. Ho conosciuto Andrea una sera dell’agosto scorso in cui per un corto circuito mi è saltata la luce in casa. Era quasi mezzanotte ed essere al buio mi faceva sentire spaventata; non sapendo che fare, sono uscita dalla porta di casa e ho suonato alla porta di Andrea, avendolo sentito rientrare poco prima. Mi è venuto ad aprire in pigiama e mi ha fatto entrare in casa sua. Mi ha guardato subito in un modo particolare…del resto anch’io non ero molto vestita perchè stavo preparandomi per andare a letto. Mi ha fatto accomodare nel suo salotto e mi ha detto che per quella notte potevo arrangiarmi lì da lui, poi si è seduto a fianco a me. Sentivo il suo odore di maschio e subito provai il desiderio fortissimo che lui mi toccasse. Non so se lo intuì, ma improvvisamente mi attirò  verso di sè ed io sentii  il suo membro duro contro il mio corpo. Istintivamente serrai le cosce come per frenare i flussi di piacere  che sgorgavano dalla mia fica e provai a ritrarmi. Ma quell’uomo esercitava su di me un sorta di magnetismo carnale… eppure  ho trent’anni e lui potrebbe essere mio padre. Non mi lasciò allontanare da sè e io nemmeno lo volevo. Mi strappò di dosso la vestaglietta trasparente, mi scostò il triangolo delle mutandine allargando nel contempo la mia passera pulsante  con le dita, poi abbassò la sua bocca verso il mio sesso e cominciò a  leccarmi con libidine mentre io mi contorcevo dal piacere. Guardavo intanto il suo possente uccello uscito con prepotenza dai caolzoncini che puntava su di me per violare la mia fregna bagnata. Lui respirava rumorosamente e io gemevo… All’improvviso lo sentii dentro di me che pompava con forza trasportandomi in un’aura di piacere sconfinato, mentre le sue palle piene sbattevano contro il mio corpo. Mi contorcevo tutta e lo guardavo con occhi sbarrati…Lui a quel punto capì che poteva chiedermi tutto, anche il mio culo vergine da penetrare. Infatti mi fece mettere sul fianco, mentre io gli dicevo di fare piano perchè era la prima volta per me…Sentii prima la sua lingua che mi esplorava l’ano con colpetti duri che mi mandarono in estasi, mentre con una mano mi toccava la corolla dei miei capezzoli inturgiditi. Mi sussurrò di fare la brava, che mi sarebbe piaciuto molto… Avevo le gambe molle, ero eccitata, trasognata e intanto lui mi chiamava puttanella, troia e mi obbligava ad accovacciarmi. Ad un certo punto sentii quacosa di duro che entrava decisamente con un colpo netto che mi lacerava le carni provocandomi bruciore e un dolore fortissimo, mentre il mio corpo ebbe un fremito e mi sentii dentro un fiotto caldo e bagnato che mi colò giù dalle cosce, mentre le sue mani comprimevano le tette dure.

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