Pompinara scopata e inculata da due amici

   15/02/2008
  
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Quando mi telefonò Matteo, fui piuttosto spiccia, gli dissi semplicemente che l’aspettavo a casa mia per le nove di sera per una bella scopata.
Mi domandò:
“Posso portare un amico?”
Lì per lì non seppi cosa rispondere perchè era da tanto che non facevo cose a tre.
Matteo insistette:” E’ una brava persona, pulita… ti piacerà”
“D’accordo. A dopo. Ciao.”
Quando alle nove in punto mi suonarono alla porta, mi trovai davanti Matteo, sempre più bello, e il suo amico.
“E così tu sei Alice… piacere, io sono Riki.”
Mi piacque all’istante…il timbro della sua voce calda mi procurò una marea di emozioni.
” Sono un amico di Matteo, che mi ha chiesto di accompagnarlo, spero non ti dispiaccia.”
“No no anzi…” Ero molto turbata, perchè Riki era proprio il mio tipo ad un primo esame.
Era veramente un bell’uomo: sulla quarantina, moro, occhi chiari, muscoloso, ma non troppo.
“Allora… ti va di divertirci con noi due insieme o mi trovi troppo brutto?”
Senza dire nulla mi piazzai tra loro due, li presi per mano e li portai in camera da letto.
“Però… intraprendente questa ragazza!” disse Riki dandomi una pacca sul culo.
Non appena entrarono nella mia stanza, mi misi sul letto, languida come una gatta in calore e iniziai a sbottonargli i pantaloni.
“Non perdi tempo eh? Calma tesoro, adesso ne avrai due di cazzi, tutti per te.”
Il cazzo di Matteo già lo conoscevo, ma quello di Riki… quasi mi spaventai quando uscì fuori.
Era un enorme cazzo pieno di vene in rilievo e con una cappella gigantesca.
Io non so quali sono le dimensioni giuste, ma un fallo così grosso non ricordo di averlo visto.
“Cazzo, ci vuole un porto d’armi per un membro così!”
“Ti piace? Lo vuoi assaggiare? Dai, assaggialo…”
Spalancai la bocca e riuscii a far entrare giusto mezza cappella in bocca.
Più che lungo era molto largo, come una lattina, e veramente non sapevo da dove iniziare.
Immaginai che un cazzo così mi avrebbe spalancato per bene la fica e mi bagnai tutta…
Mentre cercavo di spompinare il cazzone di Riki, anche Matteo si era tirato il cazzo di fuori e mi spogliava, baciandomi tutta con le sue labbra succose.
Mi sfiorava la pelle con il suo cazzo duro ed io ero sempre più eccitata.
“Fammi vedere le tette, tesoro, scopriti le tette…”
Fu Matteo a scoprirmele e notai che quando le vide, il cazzo di Riki si inturgidì ancora di più.
“Wow… che capezzoli grossi che hai… posso leccarteli?”
Ma, detto questo, senza aspettare la mia risposta, si fiondò su di me e iniziò a leccarmi le tette, a succhiarmi i capezzoli, a morderli.
Era letteralmente impazzito per le mie tette e anche a me piaceva quello che stava facendo.
Visto che la mia bocca si era liberata, Matteo ne approfittò per infilarmi il suo cazzone tutto in bocca.
“Quanto sei brava a fare pompini… gliel’hai imboccato tutto… mmmm… ora ti ridò anche il mio…”
Riki avvicinò il suo cazzone alla mia bocca così adesso stavo leccando e spompinando due cazzi, anche se per il suo spompinare non era il verbo giusto, dal momento che non c’entrava nemmeno la cappella in bocca.
Io li spompinavo e loro mi toccavano tutta… tette, cosce e fica.
Inutile dire che ero tutta bagnata fradicia.
Era da tantissimo che non facevo porcate con due uomini e naturalmente ero eccitata da morire, smaniavo tutta.
“Piano tesoro, che così mi fai sborrare…”
Visto che non riuscivo a prendere in bocca il cazzo di Riki, avevo iniziato a menarlo furiosamente, mentre con la lingua lo leccavo freneticamente sulla cappella e sul buchino e lui pareva gradire molto.
“E non vuoi sborrare? Guarda che a me piace quando un maschio mi sborra in bocca.”
“Anche a me piace sborrare in bocca alle donne, ma dopo che me le sono scopate…”
“Cosa?”
“Hai capito bene tesoro. Mettiti a pecorina che così te lo sbatto in fica.”
Feci come mi diceva lui e fui stupita quando tirò fuori un tubetto di lubrificante.
“Che fai?”
“Non voglio farti male. Adesso ti lubrifico bene.”
“Ma io sono eccitatissima…”
“Lo so. Lo sento” disse passando il dito sulla mia fica “Però per un cazzone come il mio ci vuole anche altro lubrificante, quello che produce il tuo corpo non basta.”
Mi spalmò per bene il lubrificante sulla fica e appoggiò subito la cappella.
“Pronta?”
“Sì… vai!”
Riki mi penetrò lentamente e io fui invasa da un calore incredibile, da un fuoco che mi arrivava fino allo stomaco.
Il suo cazzo era veramente grosso e mi aprì in due, ma provavo più piacere che dolore, infatti non gli dissi di fermarsi, anzi, mi inarcai per essere penetrata ancora di più.
“Ti piace tesoro?”
“Sì, mi piace… è un cazzo enorme…scopami… aaah… mettimelo tutto dentro, tutto fino in fondo alla fica… scopamiii!”
Mentre gemevo e ansimavo come una cagna in calore, Matteo mi strofinava il cazzo sulle labbra e io glielo ciucciavo.
Nessuno era mai entrato così in fondo dentro di me come Riki e la cosa mi piaceva da morire.
“Ne vuoi un altro in culo? Lo vuoi il cazzo di Matteo nel culo?”
“Mmmmh sì… dai, sfondatemi… inculami Matteo, dammi tutto il tuo cazzo in culo
Riki si tolse da me e si sedette sul letto.
Io andai sopra di lui facendomi impalare ancora dal suo cazzone e poi spalancai le natiche, pronta ad accogliere in culo il cazzo di Matteo.
Ero tutta lubrificata e pronta… ma, quando mi inculò, gridai dal dolore!
Però non volevo che si togliesse. Volevo essere scopata in fica e in culo come una vera porca, come una troia.
“Scopatemi… sììììììììì… spingi Riki… aaaah così bravo… vai Matteo inculami.. che bello sì inculami… un cazzo in culo e un cazzo nella ficaaa che belloooo!!”
“Ti scopo tutta troia… quant’è stretta la tua fica! che bello…ecco tutto il mio cazzo per te… il mio cazzo è tutto tuo… ti scopoo troia!”
Io e Riki urlavamo e godevamo come matti e Matteo diceva oscenità.
Sapevo che il suo punto debole era il culo femminile.
Il suo cazzo nel mio ano dilatato era duro all’inverosimile e dopo qualche spinta capii che c’era quasi.
Lo tirò fuori tutto e mi inondò di sborra.
Riki, visto che il suo amico aveva goduto e anche lui c’era vicino, mi afferrò per i fianchi e iniziò a scoparmi con vigore.
“Adesso ti faccio godere come una troia… aaaaah… aaaah… ti scopo… ecco troia ti infilo tutto il cazzo dentro… aaaaah”
Più mi impalava e più godevo… più mi apriva la fica e più non mi bastava.
Venimmo insieme con un urlo liberatorio e io mi abbattei su di lui, stravolta dal piacere.
Lui mi sborrò nella fica e sborrò tanto tanto… non avevo mai visto e sentito un uomo sborrare tanto!
Quando si tolse dalla fica, ormai quasi moscio, rivoletti di sborra mi uscirono fuori.
“Che scopata meravigliosa!” disse lui, mentre mi accarezzava i capelli madidi di sudore.
“Eh sì! Ho notato che ti è piaciuto.”
“Noi adesso ci rivestiamo e ce ne andiamo. Prima però ce lo prepari un caffé?”
“Certo…dopo questo bel servizio non potrei rifiutarvi nulla!”
Mi era piaciuto moltissimo, una delle esperienze a tre più belle della mia vita.
Però chissà com’era Riki da solo… avevo voglia di provarlo, soprattutto ero già emozionata all’idea che il suo cazzone mi sfondasse il culo.
Ad ogni buon conto gli lasciai il mio bigliettino da visita nei jeans, con la speranza che mi avrebbe richiamato.

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