La mia prima esperienza di sesso anale

   28/02/2008
  
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Ricordo ancora come fosse successo ieri la prima volta che mi sono fatta inculare, eppure è passato tanto tempo e da allora ne ho presi tanti di cazzi nel mio bel culetto tondo, dalla pelle morbida e setosa.
Mi trovavo a casa della mia amica del cuore, Elena, a vedere un video porno, come facevamo spesso in quel periodo, perchè ci piaceva molto e ci eccitavamo da morire. Avevamo diciannove anni e avevamo appena incominciato l’Università. A me piaceva vedere i film porno assieme ad Elena perchè lei era molto più esperta di me in tutto ciò che riguardava il sesso e mi faceva un po’ da maestra. Quel giorno vedevamo un video hard che mostrava dei rapporti anali. Io, anche se un po’ più timida e inesperta di Elena, facevo regolarmente sesso col mio ragazzo, che frequentavo da 2 anni, ma Luca non pretendeva mai da me cose particolari e poi non avevamo mai molto tempo a disposizione e un ambiente adatto, per cui consumavamo rapporti furtivi, che mi lasciavano abbastanza insoddisfatta.
Il film porno che stavamo guardando mi eccitava tanto ed Elena, che si era accorta della mia eccitazione, mi domandò se mi sarebbe piaciuto provare a prendere un bel cazzo nel culo. L’idea mi attirava, ma le chiesi:” Non fa male?”
– Sì, fa male, ma, se il tuo desiderio è tanto, ti piacerà moltissimo. Lì per lì rimasi un po’ titubante, ma prevalse la voglia di provare, di fare un’esperienza nuova. Elena mi parlò del suo amico Paolo, assicurandomi che era un grande inculatore; lo definì proprio così – Tu lo hai provato? – Certo! Paolo ha inculato tutte noi! Elena si riferiva a tutte le amiche della sua cerchia, che almeno di vista conoscevo anch’io. Improvvisamente mi sentii la fica tutta fradicia di umori ed ebbi il desiderio di conoscere al più presto Paolo. Non pensai neanche per un attimo a Luca, a cui volevo bene e che era stato fino ad allora l’unico ragazzo con cui avessi fatto sesso. Elena telefonò a Paolo, il quale però era impegnato per lavoro e disse che non sarebbe potuto passare fino al sabato pomeriggio.
Quindi avevo ben tre giorni di tempo per prepararmi all’evento.
Sono stati tre giorni nei quali il mio pensiero è stato esclusivamente rivolto a come sarebbe stato il mio incontro con Paolo.
La mia amica mi spiegò ogni particolare di quel che mi avrebbe fatto Paolo. La cosa importante era solo che io desiderassi tanto farlo.
Già dalla mattina del sabato ero tutta un fremito e feci una decina di bidet, in quanto ero sempre bagnatissima: ad ogni pensiero mi colavano le cosce. Mi recai prestissimo a casa di Elena… non stavo più nella pelle.
Finalmente alle cinque e quaranta suonarono alla porta, un tuffo al cuore mi prese e cominciai a tremare. Balbettavo dalla paura e dalla eccitazione.
Paolo era un bel giovanotto, allora aveva 42 anni ,alto, occhi marroni chiari, fisico piacevolissimo… Elena me lo presentò e subito mi accorsi che era una persona gradevole con la quale fa piacere parlare. Per l’occasione sia io che Elena, che avrebbe fatto da spettatrice, ci eravamo vestite solamente di una mini camicetta da notte trasparentissima. Paolo suggerì alla mia amica di portare tre bei bicchieri di bourbon per rilassarci. Poi incomincio’ ad accarezzarmi e a dirmi dolcissime parole. Incominciavo ad inebriarmi di tutto ciò, anche per merito dell’alcol… le sue mani erano dappertutto, mi strizzava le tette, mi mordicchiava i capezzoli. Ero inebriata da tanta passionalità.
Un bacio inebriante ,lungo ed appassionato mi fece sbrodolare per l’ennesima volta.
Mi sollevò la camicetta e continuò ad accarezzarmi, il suo cazzo bellissimo era teso in tutta la sua magnificenza e lo desideravo da matti. A quel punto si avvicinò alla mia passerina bagnatissima e cominciò a slinguazzarla senza interruzione. Venni un’altra volta ancora e tremavo come una foglia dall’eccitazione. Dopo pochi secondi era con il suo cazzone tra le mie labbra e me lo faceva assaporare con dolcezza. Mi scopò in bocca piano piano ed io gemevo come una maiala in calore. Mi sfilò allora il suo membro duro dalla bocca e lo fece scendere nuovamente verso la mia vagina bagnatissima… sentii la sua punta frugare tra le grandi labbra e subito dopo avvertii il suo nodoso cazzo dentro di me.
Ormai ero tutta infoiata, non capivo più nulla, mi ha scopata per circa una decina di minuti, tanto è bastato per farmi ancora venire copiosamente.
Con delicatezza tolse poi il suo cazzo dalla mia figa e mi mise di fianco; poi col dorso della mano mi diede due sculacciate…Mi lamentai appena e lui mi spiegò che doveva prepararmi per rendere meno dolorosa l’inculata. A questo punto Elena cominciò a toccarmi le tette ed accarezzarmi, la lasciai fare.
Paolo si chinò allora sul mio sedere slinguandomi a piu non posso e ogni tanto con due dita dava dei colpetti al buchino allo scopo di rilassarmelo.
Tra leccate, piccole penetrazioni di dito e le carezze di Elena passò non meno di mezz’ora, e finalmente arrivò il momento tanto atteso. Paolo era dietro di me, col suo cazzone già appoggiato al mio sfintere.
Spinse molto piano, io tremavo tutta e non ero affatto rilassata, per cui Paolo desistette e riprese ad allargarmi dolcemente il buchino, dandomi ogni tanto qualche sculacciata che mi faceva sentire il culo di fuoco. Dopo circa un quarto d’ora di questo trattamento ricominciò a spingermi il suo fallo dentro ed io emisi i primi mugugni. Mi ricordai in quel momento del consiglio della mia amica per aiutare la penetrazione: immaginare di andare di corpo per allargare il buchino.
La cappella entrò accompagnata da un mio gridolino, Paolo si fermò per farmi rilassare.
Sentì il mio culo rilassato e continuò la penetrazione.
Al sentire il contatto delle sue palle dietro di me intuii che il cazzo era tutto dentro. Paolo si fermò di nuovo, io respiravo a fatica, ansimavo moltissimo ed ero tutta sudatissima.
Dopo qualche lungo secondo cominciò a muoversi, mi stantuffò piano piano, a volte sentivo dolore e forte anche, ma il piacere eraò tanto da farmi muovere il sedere attorno al suo cazzo.
Mi penetra piano piano, lo sfilò un poco e lo riaffondò sempre dolcemente, con estenuante lentezza.
Io sentendomi molto troia in quel momento persi ogni ritegno e cominciai a muovere il culo con foga, fregandomene del dolore.
Paolo capì che era il momento per essere meno dolce e, mettendomi alla pecorina, senza togliere il cazzo dal culo, riprese a martellarmi con più decisione quasi infischiandosene delle mie grida di dolore. Allora tolseil cazzo e poi lo rinfilò delicatamente, poi lo tolse ancora e lo rimise, ma con piu decisionene, sino a penetrarmi con un colpo solo.
Mi fece posizionare a smorzacandela, ma in quella posizione ancora non avevo la capacità di movimento nonchè di posizionamento per ricevere il cazzo, per cui mi fece sdraiare di pancia e mi penetrò con decisione.
Tutto questo per un po’ di tempo, sino a quando sentii le sue mani infilarsi tra me e il letto e prendendomi per le tette, sollevarmi appena appena per sbattermi poi con tanta foga che lo sentii rantolare sopra di me, mentre sentii arrivare nel mio intestino una sensazione di grande calore. Mi aveva riempito infatti il culo di sperma. Quando estrasse fuori il suo cazzo dal mio ano infuocato e dolorante, gli dissi:” Grazie!” e scoppiammo a ridere.

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